Il concetto di "Cura" per l’accademia
In una civiltà sempre più stressata, dove tutto è sempre più patologia e terapia;
il concetto di cura è stato estremizzato fino a straslarne completamente il significato.
Anche l’O.M.S. l’organizzazione mondiale per la salute ha definito che lo stato di salute non vuol dire "assenza di malattia".
Per questo ANEA parla, nei corsi di "guarigione", di "meditazione", "Introspezione" e di "Spiritualità";
di contatto diretto con il nostro interlocutore tramite tecniche di riflessostimolazioni.
ANEA è estremamente convinta che non esista alcuna "cura alla malattia" come noi la intendiamo, perchè ciò che viene cercato
come tale, di fatto, non è in realtà il punto focale.
Ciò che molte persone cercano, non è la cura della patologia ma la cura della mortalità.
Un comune raffreddore, di per se, è già un sistema naturale che il corpo ha di ripristinare un equilibrio.
Il sintomo e la patologia di fatto sono un messaggio che deve essere percepito dal nostro essere.
Questo messaggio spesso viene accuratamente soffocato per paura che non degeneri, sfuggendo così dal nostro controllo.
Pertanto alla base di tutto, di fatto, c’è la paura di perdere il controllo, che gli eventi possano divenire ingestibili
fino a situazioni estreme, sino alla fobia di vedersi concretizzare patologie irreversibili.
Viviamo spesso in una perenne dicotomia: il nostro corpo cerca di darci dei messaggi e noi, con le nostre sovrastrutture,
cerchiamo di occultarli perchè, se ascoltati; potrebbero risultare inaccettabili dalla società.
Paure, debolezze, incertezze, spesso sono giudicate inaccettabili, condannate e per questo ti viene imposto di lasciar spazio ad aspetti più brillanti:
forza, coraggio, intraprendenza...
Pertanto, il nostro corpo si ribella e se la nostra mente non comprende ciò, dando ad esso dei rimedi superficiali, di fatto, non vi sarà cura.
Quando è stato fondato il progetto ANEA si è creduto in un naturopata che potesse attingere da se stesso l’immensa ricchezza della natura che lo circonda.
Nel suo percorso esperenziale e poi nella sua attività professionale, esso cerca di comprendere tali concetti incentivando il "Guarire se stesso" e successivamente
condividere i suoi saperi con il proprio interlocutore.
Un naturopata che incentivi la salutogenesi, un processo di autoresponsabilità per trovare nuovi modelli, nuovi stili di vita, nuove armoniose dimensioni.
Fonte:
A.n.e.a. Casa del Glicine Cagliari
|